Il documento mette al centro i ragazzi cercando di rispondere alle cause della crisi demografica di un continente abitato sempre più da anziani.
«Chiediamo alla Chiesa di fidarsi di noi. Lasciateci servire e lasciateci crescere»: è questo il cuore del messaggio contenuto nel Manifesto dei giovani cristiani d’Europa, presentato in questi giorni, in preparazione al prossimo Giubileo dei Giovani.
Un documento audace che, sfidando la complessità di un continente sempre più anziano dal punto di vista demografico, mette al centro proprio i giovani e che, contando sul sostegno di numerose conferenze episcopali, diocesi, parrocchie e movimenti ecclesiali, cerca di rispondere alle domande di senso che sono alla base di questa deriva demografica, sociale, economica e politica. Attraverso uno strumento semplice ma potente: mettersi in cammino.
Mettersi in cammino oggi
«Seguire Cristo non è restare fermi, ma lasciare la comodità, il cinismo, l’indifferenza. È mettersi in cammino». E le parole dei giovani nel Manifesto evocano un futuro che non finisce, ma che si compie «nella vita eterna promessa dal Padre, conquistata dal Figlio e sigillata in noi dallo Spirito».
È questo il senso profondo di ogni Giubileo: rianimare la speranza. Una missione non facile perché il contesto esistenziale in cui vivono oggi i giovani è fatto di «cambiamenti dolorosi. Il pellegrinaggio non offre risposte semplici, ma suggerisce alla Chiesa di ascoltare i giovani. In questo senso dovremmo dunque domandarci cosa significa il noi, all’interno della Chiesa, nell’epoca dell’individualismo e dell’io;
i giovani non si sottraggono a queste domande di senso» e anzi ricordando quanto scritto nel Manifesto: «Chiediamo alla Chiesa di fidarsi di noi. Lasciateci servire e lasciateci crescere».